OTTAVARIO DEI DEFUNTI

 

Le meditazioni che seguono ci aiutano non solo a pregare per i nostri cari Defunti, ma anche a riflettere sulle verità cristiane intorno alla realtà della morte e della vita e destino dell'anima dopo la morte. Queste meditazioni ci sono offerte anche per "rispolverare" la nostra fede, e avviarci a nuove conversioni. Finché viviamo possiamo , infatti, sempre ricorrere alla Misericordia Divina, usufruire dei doni e dei beni che la Chiesa ci mette a disposizione per ottenere il perdono dei nostri peccati, per prepararci  all'incontro con Gesù, al termine della nostra vita terrena, con le cose a posto e con l'abito battesimale pulito.

Le meditazioni possono essere accompagnate dalla recita del rosario applicandone i benefici per i nostri cari defunti, o per le anime sante del purgatorio. O accompagnarle con una delle tante preghiere che si dicono per i defunti.

 

1 NOVEMBRE

Toccherà anche a noi

Ogni essere creato è destinato a finire, per il fatto stesso che è creato. Perciò, anche l'uomo deve morire. Dio aveva dato all'uomo anche il dono dell'immortalità. L'uomo peccò e perse ogni dono. Venendo però da Dio, l'uomo ritorna a Dio attraverso la morte. Cristo, con la sua morte e risurrezione, ha reso la nostra morte inizio di vita eterna.

Il 2 novembre la Chiesa ci invita a visitare i cimiteri perché, ricordando i morti, si ricordi anche che la stessa sorte toccherà anche a noi. Quelli che dormono nel cimitero furono come ora siamo noi, ma anche noi saremo come sono loro. Sappiamo che molti di loro furono chiamati improvvisamente. Non pochi morirono per incidenti vari. Qualunque sia il genere della nostra morte non va dimenticato che con essa ogni cristiano compie il suo passaggio in Cristo. Col Battesimo muore in Cristo, con la morte e la risurrezione, risusciterà con Lui.

Preghiamo - O Dio, che sei la misericordia e il perdono, ti supplichiamo per le anime dei tuoi servi che per tuo volere hanno lasciato questo mondo; non consegnarle nelle mani del nemico, non dimenticarle nella morte ma comanda agli Angeli santi di accoglierle e di condurle nella patria del paradiso; poiché in te hanno sperato e creduto, non soffrano le pene dell'inferno ma siano partecipi della gloria eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

2 NOVEMBRE

Parti, anima cristiana

San Carlo Borromeo, in un quadro raffigurante la morte con la falce in mano, fece togliere la falce e fece mettere una chiavina d'oro; perché, diceva il santo, la morte chiude la porta del tempo e apre quella dell'eternità, chiude il periodo della prova e apre quello della gioia. Infatti, la chiesa celebra l'anniversario della morte dei Santi come giorno del loro natale, della loro nascita in cielo. La liturgia dice: "Parti, anima cristiana, da questo mondo nel nome di Dio Padre che ti ha creato; nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio che ha patito per te; nel nome dello Spirito Santo, che in te è stato effuso, nel nome della santa e gloriosa Vergine Maria".

Nel Vecchio Testamento la morte appariva la maestosa giustiziera, colei che metteva fine alle cattive azioni degli empi e premiava i perseguitati. Gesù, più volte, mette in guardia gli indifferenti. "Che cosa ti giova conquistare il mondo se poi perdi l'anima?" L'insensato dice: "I miei granai sono pieni, la mia cantina è ricolma di ottimi vini, il mio gruzzolo è pingue. Cosa farò dunque? Mi rinchiuderò nei miei possedimenti e me la godrò". "Stolto, - dice Dio - questa notte morirai e le tue ricchezze a chi andranno?" Alle cinque vergini stolte che non hanno saputo vigilare, lo sposo risponde: "In verità vi dico non vi conosco, vegliate dunque perché non conoscete né il giorno, né l'ora".

Preghiamo - Clementissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, raccomanda al tuo Figlio Santissimo le anime degli agonizzanti, perché non temano l'ora della morte, ma protetti da te possano entrare nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

3 NOVEMBRE

Saremo giudicati

San Tommaso dice che ciascun uomo può considerarsi come persona singola e come parte della società. Perciò anche il giudizio sul suo conto deve essere duplice: uno subito dopo la morte per quello che operò come persona singola, l'altro alla fine del mondo, nel quale viene giudicato come membro della società umana. Nella Bibbia è meglio specificato il giudizio universale, però si parla assai spesso anche del giudizio particolare. Al buon ladrone Gesù risponde: "Oggi stesso sarai con me nel mio regno". Non aspetterà alla fine del mondo per giudicarlo, lo giudicherà subito dopo la morte e subito avrà il premio. Così Lazzaro appena morto sarà portato nel seno di Abramo; il ricco Epulone sarà precipitato nell'inferno.

Gesù ha paragonato il regno dei cieli a un tesoro nascosto, per comprare il quale il buon mercante vende tutto ciò che ha. Quest'uomo non guarda a sacrifici, per-ché sa che avrà una grandissima ricompensa quando sarà in possesso del tesoro nascosto. Questo tesoro è la vita eterna, e l'uomo saggio osa tutto, rinunzia a tutto pur di conquistarla.

Preghiamo -  A te ci rivolgiamo, san Giuseppe, patrono degli agonizzanti, che nella tua morte fosti assistito da Gesù e Maria, perché tu ci assista nell'ultima lotta e con il tuo aiuto possiamo conseguire la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

4 NOVEMBRE

Timore di Dio

Perché la nostra fiducia in Dio porti frutti di bene, deve essere sostenuta da un sano timore di Dio. Tutti gli Ebrei usciti dall'Egitto passarono il Mar Rosso a piedi asciutti, furono guidati di giorno, da una colonna di nubi e di notte da una colonna di fuoco. Tutti furono nutriti dalla manna e dalle quaglie e tutti furono dissetati dall'acqua miracolosa scaturita dalla roccia, e, grazie a Dio, entrarono nella terra promessa. Invece Cafarnao, Corazin e Betsaida udirono le parole di Gesù e videro i suoi miracoli, ammirarono Gesù, tanto da volerlo fare re, eppure non fecero fruttificare ciò che videro e ciò che udirono. Al giudizio universale - dice Gesù - saranno trattati con più severità di Sodoma e Gomorra, perché non hanno avuto rispetto della presenza di Dio.

Nella Bibbia spesso è messa in luce la necessità del giudizio. La ragione e la fede esigono che le azioni più segrete, che hanno offeso Dio ed hanno nociuto al prossimo, debbano essere conosciute da tutti e condannate. Così le azioni buone, anche le più segrete, che hanno onorato Dio e giovato al prossimo devono essere lodate da tutta l'umanità. Già il profeta Isaia aveva detto che il giorno del giudizio "è contro ogni esaltato per umiliarlo, e contro tutti i cedri del Libano alti e sublimi" (2,12-13).

Preghiamo - O Padre, ti ringraziamo perché ci chiami alla beatitudine eterna del tuo regno. Ti preghiamo per tutti i defunti, soprattutto per coloro che non sono morti "nel Signore", affinché per meriti di Gesù e di tutta la sua Santa Chiesa possano incontrarti e conoscerti per ciò che sei davvero: Dio e Padre d'amore infinito. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 5 NOVEMBRE

Ha vinto la morte

Il profeta Isaia aveva preannunciato che il Messia avrebbe vinto la morte: "Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto" (Is 25,8). Ai Romani san Paolo dà l'ultima ragione della vittoria di Cristo sulla morte: "Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in cristo Gesù" (Rm 6,8-11).

Secondo san Paolo, il centro della religione cristiana è la risurrezione di Cristo, modello e causa della nostra risurrezione. Difatti così si esprime: "Non ero presente né alla morte, né alla risurrezione di Cristo, perché in quel tempo ero nemico di Cristo e della sua dottrina, però io l'ho saputo dagli Apostoli, ai quali Gesù risorto è apparso più volte; apparve anche a cinquecento discepoli riuniti insieme, dei quali molti vivono ancora. Per ultimo è apparso anche a me. La morte e la risurrezione di Cristo non sono avvenimenti improvvisati; erano già stati profetizzati dalla Sacra Scrittura, e si sono avverati come erano stati predetti".

Preghiamo - O Dio che sei generoso nel perdono e vuoi la salvezza degli uomini, noi supplichiamo la tua clemenza: per l'intercessione della beata Vergine Maria e dei tuoi Santi, concedi alle anime di tutti i fedeli, che hanno lasciato questo mondo, di essere partecipi della felicità eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

6 NOVEMBRE

Il Purgatorio

Che succederà dopo la morte? E' una domanda che ha assillato gli uomini di tutti i tempi, credenti e non credenti. La risposta a questa domanda è sempre difficile. Qualcuno dice spavaldamente che dopo la morte c'è il nulla, anche se avverte un malcelato dubbio: ' E se poi ci fosse qualcosa?' Il credente afferma: 'Dopo la morte c'è il giudizio, il premio o il castigo. Ma anche in lui affiora il dubbio: 'E se non ci fosse nulla?' Insomma, il pensiero dell'aldilà tormenta un po' tutti, credenti e non. Una risposta chiara si impone per tutti, perché realmente la convinzione dell'aldilà dà alla vita di ciascuno un orientamento molto diverso. La risposta chiara ce la dà la ragione usata bene e la fede sincera.

Tra le verità di fede troviamo anche quella del Purgatorio: verità accolta dalla genuina pietà cristiana. Già nei primi secoli della sua storia, la Chiesa, celebrando la Messa, pregava perché Iddio accogliesse nella gloria dei cieli i fedeli defunti. Dice Tertulliano: "negli anniversari facciamo offerte per defunti. Se mi domandate in forza di quali leggi facciamo ciò, vi dirò che non c'è nessuna legge scritta: è la tradizione che ne è l'autrice, la consuetudine che lo conferma, la nostra fede che lo conserva".

Preghiamo - O Dio, Creatore e Redentore di tutti i fedeli, concedi alle anime dei tuoi servi e delle tue serve la remissione di tutti i peccati, affinché per queste pie preghiere abbiano il perdono che hanno sempre desiderato. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

7 NOVEMBRE

L'inferno

A Cafarnao, quando Gesù promise l'Eucaristia, i Giudei gli risposero scandalizzati: "Questo parlare è duro! Chi lo può ascoltare?" e se ne andarono via. Ma Gesù non attenuò nessuna delle sue parole, e non l'avrebbe fatto anche se gli stessi Apostoli se ne fossero andati. Lo stesso avvenne per la predicazione dell'Inferno. I Giudei erano persuasi di sfuggire dal giudizio futuro perché "avevano per padre Abramo". Gesù rispose: "Non crediate di poter dire dentro di voi: Noi abbiamo per padre Abramo... perché già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non dà frutto si taglia e si getta al fuoco".

Sant'Agostino scrive: "è perfettamente inutile che certuni si facciano prendere da un umano sentimento di compassione per la pena eterna dei dannati e per i loro tormenti. Costoro certo non vogliono mettersi contro la Sacra Scrittura, vorrebbero solo, per un certo loro sentimentalismo, addolcire e spiegare secondo un loro mi-te modo di vedere, tutto quello che viene detto nella Sacra Scrittura".

La voce di Gesù e quella dei Padri della Chiesa è insistente: "Non vi illudete! L'inferno esiste ed è eterno". San Cipriano aggiunge che per i dannati "è inutile l'implorazione e inefficace lo scongiuro".

Preghiamo - O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia. Amen.

 

8 NOVEMBRE

Il Paradiso

I teologi dicono che il Paradiso è un luogo dove si gode ogni bene senza alcun male, o una realtà nella quale le anime dei giusti e gli angeli buoni godono in perpetuo la visione di Dio, ed in lui hanno l'appagamento completo di ogni loro desiderio.

San Paolo, contrariato dai Corinti e accusato di arroganza, è costretto a difendersi. Nella difesa, dopo aver elencati i patimenti sofferti per amor di Gesù Cristo, elenca le grazie ed i favori ricevuti, fra i quali quello di essere stato rapito al Paradiso, dove ha udito e ha veduto cose che a creatura umana non è possibile ridire. Gesù rivolto al Padre dice: "Padre io voglio che dove sono io, ci siano con me pure quelli che tu mi hai donati, affinché vedano la gloria mia che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima ancora della creazione del mondo".

Durante l'ottavario, che stiamo per concludere, abbiamo meditato sulla certezza della morte e del giudizio. Dopo il giudizio verrà la sentenza, che sarà premio ai buoni e castigo eterno ai cattivi. Il pensiero che il castigo consiste in ogni male senza alcun bene, ed il premio in ogni bene senza alcun male per tutta l'eternità, non può lasciarci indifferenti. Ogni persona saggia deve condurre la sua vita in modo da evitare il castigo e meritare il premio eterno da Dio.

Preghiamo - Libera, o Signore, le anime di tutti i fedeli defunti da ogni pena di peccato. E con l'aiuto della tua grazia possano evitare le pene meritate e godere la beatitudine dell'eterna luce. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Tratto da: Papa Giovanni 10/2009

 

 fonte: http://www.esserecristiani.com/