MIO SIGNORE E MIO DIO
Posso solo immaginare, Gesù,
la gioia degli apostoli nel vederti risorto e vivo
nella sala del cenacolo.
Tu mostri loro le mani che recano il segno dei chiodi
ed il tuo fianco squarciato dalla lancia del soldato.
Sì, colui che sta in mezzo a loro
non è il frutto di un’illusione,
non è un fantasma evanescente.
E tuttavia, Gesù, non posso fare a meno
di ritrovarmi anche nella reazione di Tommaso:
nel suo bisogno di non ingannarsi
dopo tanto dolore provato
nel vederti morire sulla croce,
nel suo bisogno di vedere con i suoi occhi
e di toccare con la sua mano
le tracce inequivocabili di quel passaggio doloroso,
che ha sconcertato e prostrato lui e gli altri apostoli.
Ma mi piace vestire anche i panni del Tommaso
che, ormai libero da ogni dubbio,
si abbandona fiducioso al tuo amore,
del Tommaso che esprime,
in modo semplice ed efficace, la sua fede.
Sì, Gesù, Tu non sei solo il Crocifisso Risorto,
ma «il mio Signore e il mio Dio».
A Te ho legato la mia vita.
Fonte : https://www.qumran2.net/