CORONCINA EUCARISTICA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Trinità amabilissima, ti offriamo il grande prezzo con cui fummo redenti: il Sangue divino dell'Agnello, Immacolato, un giorno tutto sparso ed ora tutto misteriosamente racchiuso nell'Ostia santa. Accettalo, Signore, per l'esaltazione della tua Chiesa, per la santificazione dei Sacerdoti, per la salvezza del mondo, per la nostra fedeltà perseverante.
Adoriamo in eterno il Santissimo Sacramento.
Prima contemplazione: La Circoncisione
Sul nudo legno del presepio, le carni tenere di Gesù bambino vengono trafitte dalle mani di Giuseppe. Gli è imposto il nome di Gesù. Le prime gocce del Sangue divino brillano come nel calice. Anche il Sacerdote, chino sull'Ostia appena consacrata, con le, parale della consacrazione del vino fa misticamente sgorgare il Sangue di Gesù nella fragilità del Sacramento. Adoriamo le prinizie del Sangue eucaristico.
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Seconda contemplazione: L'orazione nell'Orto degli ulivi
Ai piedi dei grandi olivi, nella penombra, Gesù prega e agonizza. Gli Apostoli dormono. Silenzio profondo: non si odono che i palpiti del Cuore divino. Schiacciato dal peso delle nostre colpe, il Cuore di Gesù, con veemenza, nello spasimo dell'agonia spreme da tutto il corpo un copioso sudore di sangue che inonda il terreno.
Anche il Sacerdote, dopo aver caricato sull'Ostia i peccati del mondo stendendo le mani, nella consacrazione eucaristica spreme misteriosamente, con la forza delle parole, le gocce del Sangue divino, tutte raccolte nel calice, che richiama l'altro calice innanzi a cui Gesù pregò: "Se è possibile, passi da me!"
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Terza contemplazione: La flagellazione
Con le mani legate e il dorso profondamente incurvato, Gesù, la Vittima divina, sta immobile sotto i colpi furenti dei soldati romani, che pazzamente crescono d'impeto e di foga. Questa è la più grande effusione del Sangue divino. Dalle carni adorabili fatte a brandelli, il Sangue sgorga a rivoli. E' una pioggia che lava l'universo:
Nel Sacramento dell'altare la sferza dei peccati dell'umanità, ingrossando, ferisce il Cuore di Gesù con uguale veemenza. Consoliamo il Cuore Eucaristico con un amore degno di Lui.
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Quarta contemplazione: La coronazione di spine
Sul capo di Gesù vien posta una corona di spine. Gli vengono resi omaggi crudeli: Ave, o re dei Giudei! Le spine, sotto le percosse, penetrano, nella fronte dell'Uomo-Dio.
Anche nel Sacramento Gesù è ferito dalla superbia di coloro che rifiutano di credere alla sua, presenza reale. Adoriamo e ripariamo.
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Quinta contemplazione: La salita al Calvario
Gesù sale il Calvario e, sfinito per il dissanguamento, sotto il peso della croce, vien meno. La via che percorre è segnata dal suo Sangue, che la moltitudine sacrilegamente calpesta.
Anche nel Sacramento Gesù Ostia percorre la via dei secoli lasciandovi tracce del Sangue del suo Cuore, che la freddezza dei suoi e i peccati del mondo ancora gli fanno versare. Siamogli vicini con la nostra fedeltà.
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Sesta contemplazione: La crocifissione
Sulla croce Gesù versa le ultime stille; perché ormai non ha più Sangue nelle vene... Il dissanguamento rende cocente la sua sete: « Ho sete! »; grida. E dissanguato, rende lo spirito al Padre.
Anche nella consacrazione eucaristica si rinnova la sua morte, per una misteriosa separazione del suo Sangue, raccolto entro il calice, dal Corpo racchiuso nell'Ostia, sebbene Egli sia interamente presente sotto ambedue le specie. Anche dagli altari rinnova il grido del suo Sangue: « Ho sete! ». Dissetiamo Gesù con tutte il nostro amore e portiamogli con il sacrificio molte anime
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Settima contemplazione: la ferita al Cuore
A Gesù, composto nella pietosa immobilità della morte; il, centurione romano apre il Costato ed il Cuore; ne escono Sangue ed acqua, simboli della Chiesa e dei Sacramenti, ma specialmente dell'Eucaristia, che è il Sacramento dell'amore.
Da quell'Ostia Egli ci apre un rifugio, c'invita ad entrare, vuole che riposiamo, specialmente nella S. Comunione, entro il suo Cuore eucaristico e vi gustiamo il frutto del suo amore infinito.
(Pausa di silenzio).
Ci hai redenti, o Signore, con il Sangue dell'Agnello. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.