LA PREGHIERA DI DOMANDA (1)

N. 14

 

Chiedere oltre i nostri desideri

Per molti cristiani la preghiera di domanda è l’unica forma di preghiera conosciuta.

Pregare, secondo una certa mentalità, vuol dire semplicemente chiedere.

Tutti, in questo settore specifico, si ritengono degli esperti.

E guai a contestare tale specializzazione!

La falsificazione più evidente è quella dell’ utilitarismo e quindi della strumentazione, quasi magica, della religione, che porta a considerare Dio al mio servizio, a mia disposizione.

Un Dio al quale s’impartiscono addirittura degli ordini.

L’altra distorsione molto frequente è quella che colloca la preghiera di domanda nei momenti di emergenza della vita, nei casi drammatici, nelle situazioni tragiche, senza via d’uscita.

Insomma, qualcosa come un estremo segnale d’allarme, cui ci si aggrappa disperatamente quando scocca l’ora del pericolo.

Si dimentica che il legame con Dio s’inserisce nella quotidianità, nella normalità dell’esistenza, nei giorni belli come in quelli grigi, quando c’è il sereno e allorché sul nostro orizzonte si addensa la tempesta.

Invece, troppa gente si accorge di Lui solo nelle circostanze in cui proprio non può farne a meno.

Ma la sfasatura più tipica riguarda l’esaudimento.

Per cui certi individui, dopo aver constatato che le loro richieste non sono state soddisfatte secondo i loro gusti, nei tempi e nei modi desiderati ( o imposti ), finiscono per abbandonare la pratica della preghiera.

Vediamo, anche per dissipare questi ed altri equivoci, di fare un po’ di chiarezza.

La preghiera di domanda deve possedere tre connotati essenziali:

-         è una preghiera fiduciosa

-         è una preghiera “ispirata”

-         è una preghiera certamente esaudita.

 

Preghiera fiduciosa

La fede, che sta alla base di ogni esperienza di preghiera, assume qui la dimensione peculiare della fiducia.

Fiducia che è fondata su un Padre che ama le sue creature, si manifesta sensibile alle loro necessità, è sollecito per il loro bene e la loro gioia, non si mostra estraneo a nessuno dei loro problemi, condivide le loro difficoltà.

“…Ebbene, Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto…” (Luca 11,7).

Nel Vangelo, Gesù invita pressantemente a chiedere, e a chiedere con insistenza, senza scoraggiarsi.

“…Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi…” (Luca 18,1).

Non dobbiamo esitare a “importunare” Dio con le nostre richieste ( Lc 11,5-8;  Mt 15,21-28;  Mc 8,24-30).

Ma Gesù avverte anche: “…Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno, prima ancora che gliele chiediate…” (Matteo 6,8).

Un’antica traduzione della Bibbia dà a questa frase tale significato: “…prima ancora che apriate bocca…”.

“…Prima che mi invochino, Io risponderò; mentre ancora stanno parlando, Io già li avrò ascoltati…” (Isaia 65,24).

Stando così le cose, la preghiera di supplica diventa superflua?

No. La preghiera resta necessaria.

Ciò che appare inutile è la presentazione di una lista interminabile e minuziosa delle nostre necessità.

Il Padre sa in anticipo…..

Dio non ha bisogno di essere informato puntigliosamente su ciò che ci occorre.

Semmai, gradisce essere informato sulla nostra fede-fiducia.

Avere notizie riguardo al nostro amore.

Più che metterlo al corrente di tutti i nostri guai più minuscoli ed esporgli tutti i nostri desideri, ci chiede di manifestargli nella preghiera la nostra confidenza filiale, il nostro sereno abbandono.

Dobbiamo comunicargli la nostra esigenza più profonda: che Lui si dimostri Padre.

Avere fede, ancora una volta, significa essere sicuri che Lui “sa”….

Esistono situazioni-limite, in cui sperimentiamo la nostra impotenza radicale, ci rendiamo conto di non poter assolutamente nulla.

E allora è più che legittimo che noi, Suoi collaboratori, chiediamo a Dio di condividere le nostre angosce e le nostre paure.

San Paolo dà questo consiglio: “…Avete dei pesi insopportabili, che vi procurano un’ansia tormentosa? Ebbene, condivideteli con Dio, fategliene parte!....” (Filippesi 4,6).

Non dobbiamo, però, ricorrere al Padre soltanto nei casi d’emergenza.

Occorre riconoscersi dipendenti da Lui anche quando riusciamo a cavarcela anche senza interventi miracolosi dall’alto. Infatti, pure in questi casi, dipendiamo dal suoi doni.

Il Padre interviene pure quando ci da il coraggio e la volontà di trovare da soli la soluzione del problema.

Dio è vicino. E’ Colui sul quale si può contare.

Ma non è a nostra disposizione.

Dobbiamo evitare di invertire i ruoli.

Siamo noi che, nella preghiera, ci mettiamo a disposizione di Dio.

Quando preghiamo noi ci apriamo, ci rendiamo disponibili alla Sua azione.

Il tono e i contenuti di certe preghiere, anche di quelle così dette “spontanee”, rivelano la pretesa di “istruire” Dio, spiegargli nei dettagli cosa e come deve fare, suggerirgli la soluzione sia dei problemi personali che di quelli riguardanti la Chiesa o il mondo intero.

CONFIDENZA

Mio Signore e Dio, io sono così convinto che Tu hai cura di tutti quelli che sperano in Te

e che niente può mancare a coloro che aspettano tutto da Te, che ho deciso, per l’avvenire,

di vivere senza preoccupazione e di riversare su Te ogni mia inquietudine.

Gli uomini possono spogliarmi di tutti i beni e del mio stesso onore;

le malattie possono privarmi delle forze; col peccato posso perdere perfino la Tua grazia,

ma non perderò mai e poi mai la mia fiducia in Te.

Gli altri aspettino pure la loro felicità dalle ricchezze e dal loro ingegno;

facciano anche affidamento sull’innocenza della vita e sulla quantità delle opere buone,

o sul fervore delle preghiere; per me tutta la mia confidenza

è la mia stessa confidenza; confidenza che non ha mai ingannato nessuno.

Ecco perché ho l’assoluta certezza di essere eternamente felice,

perché lo spero unicamente da Te.

Per mia esperienza devo riconoscere di essere debole e incostante;

eppure nulla, finchè conserverò questa fiducia in Te, potrà spaventarmi….

Ho tanta fiducia che Tu mi amerai sempre e che anch’io, a mia volta, Ti amerò per sempre….

(Atto di confidenza di S.Claudio de la Colombière S.J.)