ROSARIO PER LA QUARESIMA

 

Tutto l’itinerario quaresimale ha senso solo e unicamente perché Dio, per primo, ci viene incontro.

L’iniziativa dell’uomo è sempre e solo risposta a una chiamata. In questa logica comprendiamo l’invito rivoltoci al digiuno, alla preghiera e alla carità. Non si digiuna perché le realtà create siano da disprezzare; si digiuna per attestare che tutto quello che abbiamo è dono di Dio. Si prega, come persone e come comunità, non per chiedere a Dio qualcosa a proprio vantaggio, ma per affermare il primato della Parola alla quale rispondere in atteggiamento di lode e di riconoscenza. Si pratica la carità quale manifestazione di una novità di vita che invochiamo e che ci raggiunge nel mistero della morte e risurrezione di Gesù.

E’ tempo di conversione: “Lasciatevi riconciliare con Dio…Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza.” Alla luce di questi due imperativi inizia l’itinerario quaresimale cristiano il mercoledì delle Ceneri. Il peccato è il rifiuto, da parte dell’uomo, della proposta dell’amore gratuito di Dio che, per primo e incondizionatamente, gli va incontro. La riconciliazione è proclamazione dell’amore Misericordioso di Dio oggi per noi e, allo stesso tempo, della speranza che un domani altre riconciliazioni saranno possibili, perché questo amore di Dio è incommensurabile e ci precede sempre.

 

+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni preso in mio aiuto

 

1° MEDITAZIONE: CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO (1° Domenica di Quaresima- anno B)

Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». (MC 1,12-15)

 

Il Vangelo ci propone il racconto delle tentazioni di Gesù e il suo annuncio-programma: “Il tempo è compiuto…convertitevi e credete al Vangelo” La lieta notizia del Vangelo è sorprendente e debole allo stesso tempo. Sorprendente, perché ci attesta che Dio viene incontro a noi, per primo e gratuitamente, invitandoci a condividere in Gesù la sua stessa vita. Debole perché la logica con la quale Dio agisce ed invita ad agire è la logica del dono e della gratuità. E questa prospettiva ci mette alla prova costantemente perchè noi vorremmo molto spesso che la proposta evangelica fosse più efficace, maggiormente capace di imporsi. Ma la fortezza del Vangelo sta nella debolezza della croce.

 

1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre

 

Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei Tu il Dio della mia salvezza.” (Salmo 24)

 

2° MEDITAZIONE: ASCOLTATELO (2° Domenica di Quaresima – anno A)

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». (MT 17,1-9)

 

La Quaresima è un percorso: il credente, seguendo la vicenda di Gesù (dalle tentazioni fino alla crocifissione-risurrezione). è invitato a comprendere quale Dio si manifesti in questa storia e come Egli interpelli il credente. L’episodio della Trasfigurazione evidenzia il volto della gloria, della risurrezione che è “dentro” la via della croce. L’invito ai discepoli è preciso: “Ascoltatelo”. Ma che significa? Innanzitutto, il discepolo è chiamato a convertirsi sul modo stesso di intendere la salvezza e la logica che la guida. L’esperienza della Trasfigurazione fa intuire ai discepoli qualcosa del mistero di Gesù, ma subito essi sono invitati a mettersi in cammino. Così è di ogni credente: potrà accadere di avere, nella propria vicenda, qualche anticipo di risurrezione, ma egli dovrà subito rimettersi in cammino. La pienezza sta davanti, non alle spalle.

 

1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre

 

Di te dice il mio cuore: “Cercate il suo volto”. Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto. (Salmo 26)

 

3° MEDITAZIONE: FIGLI DI UN DIO PAZIENTE E MISERICORDIOSO (3° Domenica – anno C)

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai». (LC 13,1-9)

 

La parabola del vignaiolo ci rivela il volto del Dio Misericordioso annunciato da Gesù. Dio non si rassegna facilmente ad ammettere che non c’è più nulla da fare e aspetta con tanta pazienza la risposta dell’uomo. Dovremmo allora rivedere tante impazienze, tante fughe in avanti, tanti idealismi che hanno impedito e impediscono a molti di scoprire il volto del Dio della Misericordia, che accetta di scommettere sull’uomo proprio quando ormai pare irragionevole sperare qualcosa di buono. Prospettiva paradossale, forse, per il nostro buonsenso, ma, proprio per questo, evangelica e capace di trasformare l’uomo. Oggi, non domani.

 

1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre

 

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi misericordia, Signore, perché sono povero e solo.” (Salmo 24)

 

4° MEDITAZIONE: L’OSTINATO AMORE DI DIO (4° Domenica anno B)

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”. (GV 3,14-21)

 

Chi opera la verità viene alla luce. Quando in noi prevalgono il pessimismo e il disfattismo piuttosto che la speranza e la creatività evangelica, non significa forse che non siamo operatori di verità e, di conseguenza, incapaci di vedere le opere della luce?

La nostra risposta alla Parola di Dio si concretizza necessariamente attraverso la mediazione di molteplici azioni concrete, quotidiane, silenziose e apparentemente insignificanti. Passare dalle tenebre alla luce, rinascere da acqua e da Spirito Santo non è opera di un sol giorno, ma richiede un lungo e paziente cammino di conversione e operosa pratica del Vangelo.

 

1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre

 

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla” (Salmo 22)

 

5° MEDITAZIONE: CHI E’ SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA (5° Domenica – Anno C)

Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.

Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». (GV 8,1-11)

 

Il perdono di Dio apre agli uomini orizzonti nuovi, riscattandoli dal peccato e da un’esistenza chiusa in sé stessa. Per arrivare a fare propria questa prospettiva, occorre ricordare che l’amore di Dio previene sempre l’agire dell’uomo e lo segue, anche quando questi cede al peccato. La fedeltà di Dio è talmente profonda da non lasciarsi sconfiggere dal rinnegamento dell’uomo. La proposta cristiana non ha di specifico l’annuncio della debolezza degli uomini. La vera novità sta nella proclamazione dell’amore di Dio come prima e ultima parola. Al cristiano spetta solo di dire e testimoniare questa gratuità di Dio, che è la ragione di esistere di Dio stesso e dell’uomo.

 

1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre

 

Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; salvami dall’uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa”. (Salmo 42)

 

Salve Regina