MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE ARCANGELI (Si festeggiano il 29 settembre)

 

Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre.

 

SAN MICHELE ARCANGELO

Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia.

Il nome dell’arcangelo Michele, che significa “chi è come Dio?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista e in tutte le cinque volte egli è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli; esso, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

Michele è stato sempre rappresentato e venerato come l’angelo-guerriero di Dio, rivestito di armatura dorata, in perenne lotta contro il demonio, che continua nel mondo a spargere il male e la ribellione contro Dio. San Michele era patrono della sinagoga ed ora è patrono della Chiesa Universale.

 

SAN GABRIELE ARCANGELO

Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38).

Arcangelo “dello Spirito Santo”, Gabriele è il messaggero per eccellenza. È attraverso di lui che il Signore trasmette i grandi annunci al suo popolo. Ed è sempre lui che soffia la Forza dello Spirito Santo, necessaria ad accogliere e testimoniare la Parola. Angelo del primo appello e della consacrazione del cuore, Gabriele suscita lo zelo apostolico e veglia sulla comunicazione santa fra gli uomini. In tempo di pericolo i suoi avvertimenti hanno preservato la famiglia di Nazareth da ogni avversità. Affidiamo a lui le nostre famiglie e Dio stenda su di loro la sua mano.

 

SAN RAFFAELE ARCANGELO

Raffaele (Dio guarisce), anch'egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8,2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. Dei tre arcangeli, Raffaele è il meno noto, e meno diffuso è il suo culto tra i fedeli. Forse ciò dipende dal fatto che egli appare soltanto nell'Antico Testamento, ma non nel Nuovo, dove figurano invece Gabriele e Michele.

Raffaele è dunque l'Angelo viaggiatore, il celestiale compagno di cammino. Ed è a lui che il vecchio Tobi, cieco e giusto, affida il figlio Tobia, mandato a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento. Raffaele segue così Tobia, lo salva da ogni male; lo libera da ogni pericolo e porta a buon fine l’incarico di riscuotere i talenti. Per di più fa sposare a Tobia la virtuosa Sara, dopo averla liberata da un demonio, che la perseguitava. Raffaele guida poi i due sposi sulla strada del ritorno, verso la casa paterna e restituisce prodigiosamente la vista al padre. È l’angelo dell’amore, del conforto, della salute.

 

Tratto da: Preghiamo – Edizioni Aleph