ROSARIO PER LA VITA

(con Meditazioni tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica)

 

Questo Rosario è stato pensato per dare il nostro contributo di preghiera nel combattimento contro le forze del male che minacciano la vita in tutte le sue fasi, e promuovono la cultura della morte.

“La vita va sempre difesa, accolta con amore ed accompagnata con costante rispetto. Come esseri umani e come credenti, non dobbiamo cessare mai di promuovere la cultura della vita di fronte alla cultura della morte. Dobbiamo proclamare l'intangibilità del diritto a vivere - e a vivere con dignità - contro l'aborto, crimine aberrante che ha in sé i caratteri del sistema totalitario nei confronti del più indifeso degli esseri umani. Dobbiamo proclamare tale diritto contro ogni manipolazione genetica, che insidia lo sviluppo della persona; contro l'eutanasia ed il rifiuto pratico dei più deboli; contro il razzismo e la violenza omicida di qualsiasi genere”. (Giovanni Paolo II – Angelus, 3 febbraio 1991)

 

+Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria

 

Preghiera iniziale:

Maria, Madre degli uomini, accogli la nostra preghiera che fa eco al grido angoscioso delle vittime dell'aborto, dell'odio, della guerra e dei tanti attentati alla vita. Sii sostegno per i deboli e conforto per chi ingiustamente patisce. Tocca il cuore di chi rifiuta la luce della verità e, uccidendo, mortifica la sua stessa umanità. Ricorriamo a Te fiduciosi, Madre di misericordia, Madre della vita. (Giovanni Paolo II – Angelus, 3 febbraio 1991)

 

1° Meditazione: La vita è sacra.

« La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente ».

La Scrittura, nel racconto dell'uccisione di Abele da parte del fratello Caino, (Cf Gn 4,8-12) rivela, fin dagli inizi della storia umana, la presenza nell'uomo della collera e della cupidigia, conseguenze del peccato originale. L'uomo è diventato il nemico del suo simile. Dio dichiara la scelleratezza di questo fratricidio: « Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello » (Catechismo della Chiesa Cattolica 2258, 2259)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

Maria, Madre della Vita, aiutaci in ogni circostanza ad accogliere, amare, e difendere la vita.

 

2° Meditazione: l’omicidio.

Il quinto comandamento proibisce come gravemente peccaminoso l'omicidio diretto e volontario. L'omicida e coloro che volontariamente cooperano all'uccisione commettono un peccato che grida vendetta al cielo. L'infanticidio, il fratricidio, il parricidio e l'uccisione del coniuge sono crimini particolarmente gravi a motivo dei vincoli naturali che infrangono. Preoccupazioni eugenetiche o di igiene pubblica non possono giustificare nessuna uccisione, fosse anche comandata dai pubblici poteri.

Il quinto comandamento proibisce qualsiasi azione fatta con l’intenzione di provocare indirettamente la morte di una persona. La legge morale vieta tanto di esporre qualcuno ad un rischio mortale senza grave motivo, quanto di rifiutare l’assistenza ad una persona in pericolo.

(Catechismo della Chiesa Cattolica 2268, 2269)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

Maria, Madre della Vita, aiutaci in ogni circostanza ad accogliere, amare e difendere la vita.

 

3° Meditazione: l’aborto.

Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale:

« Non uccidere il bimbo con l'aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita ». 

« Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l'altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo degno dell'uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l'aborto come pure l'infanticidio sono abominevoli delitti ».(Catechismo della Chiesa Cattolica 2271 )

L’embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano (CCC 2274)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

Maria, Madre della Vita, aiutaci in ogni circostanza ad accogliere, amare e difendere la vita.

 

4° Meditazione: l’eutanasia.

Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile.

Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere. .( Catechismo della Chiesa Cattolica 2277)

Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.( CCC 2279)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

Maria, Madre della Vita, aiutaci in ogni circostanza ad accogliere, amare e difendere la vita.

 

5° Meditazione: il suicidio.

Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. Egli ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo amministratori, non proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.

Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all'amore del Dio vivente. (Catechismo della Chiesa Cattolica 2280,2281)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

Maria, Madre della Vita, aiutaci in ogni circostanza ad accogliere, amare e difendere la vita.

 

Preghiera Finale:

O Dio, amante e fonte della vita, noi ti lodiamo, ti glorifichiamo, ti diciamo la nostra gratitudine

ammirata e gioiosa per il dono della nostra vita e per il dono della vita di ogni uomo, anche di chi sente la vita solo come un peso ed una croce.

Noi crediamo, o Signore, che nessun uomo viene al mondo per caso, ma che ogni uomo è sempre il termine vivo e personale del tuo amore di Creatore e di Padre.

Da te illuminati, o luce del mondo, fa che sappiamo scorgere il riflesso dello splendore

del tuo Volto, di te o Dio che sei Bellezza infinita, sul volto di ogni uomo, sul piccolo volto che

si sta formando del bambino non ancora nato, sul volto triste di chi è colpito dalla malattia e dal dolore, dalla solitudine e dall'emarginazione, sul volto stanco dell'anziano e di chi sta per morire.

Cristo Gesù, che nell'Eucaristia memoriale della tua Croce ci ami sino alla fine divenendo

per noi Pane di vita e pegno di vita eterna, donaci la speranza, l'inventiva, il coraggio, la perseveranza e la gioia di custodire, di difendere e di promuovere la vita umana nelle nostre famiglie, nella nostra città, nel mondo intero. (Card. Dionigi Tettamanzi)

 

Salve Regina

 

Tratto da: Preghiamo con la corona del rosario – Imprimatur Parma, 23 Luglio 2018 + Enrico Solmi Vescovo