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SUSSIDIO DI ADORAZIONE EUCARISTICA (1)

 

1. VERSO LA PREGHIERA

Dopo l’Esposizione del SS. Sacramento resto per qualche minuto in ginocchio, con lo sguardo rivolto a Gesù. Poi, seduto, leggo il brano seguente, per dispormi all’adorazione.

Giovanni Paolo II: È bella l'intimità dell'adorazione

È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13,25), essere toccati dall'amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l'«arte della preghiera», come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, miei cari fratelli e sorelle, ho fatto questa esperienza e ne ho tratto forza, consolazione, sostegno!

Breve pausa di silenzio

 

2. ENTRARE NELLA PREGHIERA

Ora posso cominciare a pregare, mettendomi di nuovo in ginocchio:

Preghiera di Adorazione

Sono qui, davanti a Te Signore.

Ti guardo presente in questo pezzo di pane.

Desidero che questo tempo sia per Te e in ascolto di Te: fammi la grazia del silenzio, metti a tacere con la tua presenza tutti quei pensieri che mi impediscono di contemplarti. Quale grande amore hai per me, Signore, e desideri una sola cosa: che io ti ami con la mia vita, anche se mi sento debole e fragile. Nell’ Eucarestia mi doni il pane che mi nutre mi dà forza nel mio cammino.

Fa’ o Signore che questo momento di adorazione si prolunghi nella quotidianità della mia vita, per riconoscerti e contemplarti nei volti di coloro che ogni giorno mi doni di incontrare.

 

Continuo la mia preghiera invocando Dio con il Salmo:

 

Salmo 42 (41)

Come la cerva anela ai corsi d'acqua,

così l'anima mia anela a te, o Dio.

L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:

quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Le lacrime sono mio pane giorno e notte,

mentre mi dicono sempre: "Dov'è il tuo Dio?".

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:

attraverso la folla avanzavo tra i primi

fino alla casa di Dio,

in mezzo ai canti di gioia

di una moltitudine in festa.

Perchè ti rattristi, anima mia,

perchè su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

In me si abbatte l'anima mia;

perciò di te mi ricordo

dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.

Un Abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate;

tutti i tuoi flutti e le tue onde

sopra di me sono passati.

Di giorno il Signore mi dona la sua grazia

di notte per lui innalzo il mio canto:

la mia preghiera al Dio vivente.

Dirò a Dio, mia difesa:

"Perchè mi hai dimenticato?

Perchè triste me ne vado, oppresso dal nemico?".

Per l'insulto dei miei avversari

sono infrante le mie ossa;

essi dicono a me tutto il giorno: "Dov'è il tuo Dio?":

Perchè ti rattristi, anima mia,

perchè su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

Gloria...

Nel contatto diretto con Gesù Eucaristico, ritroviamo la felicità piena di sentirci amati dall’Adorabile nostro Dio. Possiamo sentire nel nostro cuore i palpiti del suo Cuore.

Gesù, vita delle anime, vivificami.

Gesù, luce delle menti, illuminami.

Gesù, delizia dei cuori, amami.

Gesù, conforto dei deboli, confortami.

Gesù, guida dei pellegrini, guidami.

Gesù, perdono dei peccatori, perdonami.

Gesù, salvezza dei credenti, salvami.

 

LA PREGHIERA GUIDATA DALLA PAROLA

Vangelo di Marco (6,30-44)

Prima moltiplicazione dei pani

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’».

Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero.

Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare».

Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull`erba verde. E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta.

Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Provo a rileggere da solo, lentamente, questo brano di Vangelo, fermandomi su quelle parole e frasi che più mi colpiscono. In particolare, pongo attenzione alle parole in neretto: cerco di approfondirne il significato. E, alzando gli occhi dal foglio a Gesù-Eucaristia, trasformo le mie riflessioni in preghiera. Mi prendo tutto il tempo di cui ho bisogno. Alla fine posso esprimere il mio Rendimento di grazie con le parole di San Francesco d’Assisi (Cfr. FF 111 144 221 784 277 202):

 

Rendimento di grazie

Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Come un giorno sei disceso nel grembo della Vergine tua Madre, ecco, ogni giorno ti umili quando vieni a noi in umile apparenza di pane: ogni giorno discendi dal seno del Padre sull’altare nelle mani del Sacerdote. O umiltà sublime, o sublimità umile.

Che Tu, il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così ti umili da nasconderti, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Vogliamo amarti molto, Signore Gesù, che ci hai amato molto. Potessimo morire per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amor nostro!

A te, che tanto hai patito per noi, che tanti beni ci hai elargito e ci elargirai, ogni lode, gloria, onore e benedizione. Al Padre, sommo vero Dio, eterno e vivo, a te, suo Figlio diletto e Signore nostro, e allo Spirito Santo Paraclito noi rendiamo grazie per questi doni immensi. Amen!

Adorazione silenziosa prolungata

 

Preghiera di intercessione (S. Faustina Kowalska)

Ostia santa, confiderò in te quando le difficoltà della vita supereranno le mie forze e i miei sforzi risulteranno inutili.

Ostia santa, confiderò in te quando le tempeste sconvolgeranno il mio cuore e il mio spirito atterrito comincerà a piegarsi verso il dubbio che corrode.

Ostia santa, confiderò in te quando tutto si rivolgerà centro di me e la vera disperazione s’insinuerà nella mia anima.

Ostia santa, confiderò in te quando l’osservanza delle virtù mi apparirà difficile e la mia natura si ribellerà.

Ostia santa, confiderò in te quando sopra di me risuonerà il tuo giudizio; in quel momento confiderò nell’oceano della tua misericordia.

 

Benedizione Eucaristica

Verso la fine dell'adorazione, il sacerdote si accosta all'altare, genuflette e s'inginocchia. Poi incensa il Santissimo Sacramento. Frattanto si canta il seguente inno:

Tantum ergo, sacramentum veneremur cernui, et antiquum documentum novo cedat ritui; praestet fides supplementum sensuum defectui.

Genitori Genitoque laus et jubilatio, salus, honor, virtus quoque sit et benedictio; Procedenti ab utroque compar sit laudatio. Amen

Poi il ministro si alza e dice: Preghiamo. Dopo una breve pausa di silenzio, prosegue:

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Detta l'orazione, il sacerdote indossa il velo omerale bianco, prende l'ostensorio e fa con il Sacramento il segno di croce sul popolo, senza dire nulla. Terminata la benedizione, il sacerdote ripone il Sacramento nel tabernacolo e genuflette.

Durante la REPOSIZIONE il popolo conclude con questa acclamazione:

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima.

Benedetta la sua santa e immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre.

Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo.

Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.

 

Fonte: http://www.adorazioneeucaristica.it/