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LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESU’

“Gli elementi essenziali della devozione al Cuore di Cristo appartengono in modo permanente alla spiritualità della Chiesa, lungo tutta la sua storia. Perché fin dall’inizio, la Chiesa alzò il suo sguardo al Cuore di Cristo trafitto sulla croce… Sulle rovine accumulate  dall’odio e dalla violenza potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderata, il Regno del Cuore di Cristo!”.

[Giovanni Paolo II, Messaggio ai Gesuiti, 5 ottobre 1986]

Sul cuore misericordioso di Dio vi sono molti accenni nell’Antico Testamento. Di Gesù “mite e umile di cuore” e della sua misericordia si parla molto nel Nuovo Testamento. I Padri della Chiesa e i mistici medievali si soffermano sull’importanza dell’amore divino, di cui il cuore è la maggiore espressione.

I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo Medio Evo, rappresentata in modo particolare da Matilde di Magdeburgo e S. Gertrude di Hefta (seconda metà del XIII secolo).

La devozione al Sacro Cuore in senso moderno ha però inizio con San Francesco di Sales (1567-1622).  Il capolavoro del Santo della Savoia è “Il trattato dell’amor di Dio – Teotimo”, nel quale la storia del mondo appare come “storia d’amore” da scoprire nel Cuore di Gesù:

“Stabilirò la mia dimora nella fornace di amore, nel cuore trafitto per me. Presso questo focolare ardente sentirò rianimarsi nelle mie viscere la fiamma d’amore finora così languente. Ah! Signore, il vostro Cuore è la vera Gerusalemme; permettetemi di sceglierlo per sempre come luogo del mio riposo…”.

Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690),  è detta la “messaggera del Sacro Cuore.” Suora dell’ordine della Visitazione – ordine fondato da S. Francesco di Sales e da S. Giovanna di Chantal -, ha sin dal 1673 una serie di apparizioni del Cuore di Gesù: “Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce.”

Nella terza apparizione, Gesù chiede a Margherita di comunicarsi ogni primo venerdì del mese e di prostrarsi faccia a terra per un’ora nella notte tra il giovedì e il venerdì. Da queste parole nascono le due principali manifestazioni della devozione al S. Cuore: la Comunione del 1° venerdì del mese e l’Ora Santa di riparazione ai torti subiti dal Cuore di Gesù.

Nella dodicesima delle Promesse raccolte da Margherita Alacoque dalla voce di Gesù (la “Grande Promessa”) è assicurata la grazia ai fedeli che si accostano il primo venerdì del mese, per 9 mesi consecutivi e con cuore sincero, alla S. Eucarestia: “Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.”

Nella quarta e più importante apparizione, avvenuta l’ottavo giorno dopo la festa del Corpus Domini del 1675 (la stessa data in cui oggi il calendario liturgico celebra la solennità del Sacro Cuore), Gesù dice a suor Margherita “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l’apatia e il disprezzo verso di me in questo sacramento d’amore. Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati.”

In questa visione Gesù chiese alla santa che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse consacrato dalla Chiesa a una speciale festa in onore del Suo Cuore.

La festa, celebrata per la prima volta a Paray-le-Monial, la città della Borgogna in cui sorgeva il monastero di suor Margherita fu estesa a tutta la Chiesa da Pio IX nel 1856.

San Giovanni Bosco (1815-1888) fu particolarmente devoto al Sacro Cuore, e non esitò ad accettare, nonostante la stanchezza dell’età e la salute ormai irrimediabilmente compromessa, la richiesta di papa Leone XIII a edificare a Roma un tempio internazionale dedicato al Sacro Cuore di Gesù. “Propagate questa devozione, che tutte le racchiude: la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Abbiate sempre dinanzi alla vostra mente il pensiero dell’Amore di Dio nella Santa Eucarestia” [MB.XVI,195].

Papa Leone XIII  (al secolo Gioacchino Pecci, 1810-1903) dispose con l’enciclica “Annum Sacrum” (1899) che l’Anno Santo del 1900 fosse dedicato al Sacro Cuore. Il 21 luglio 1899 approvò le Litanie e la pratica del 1° venerdì, mentre il 31 dicembre 1899 consacrò l’umanità  e il mondo al Sacro Cuore.

Santa Maria Faustina Kowalska (1905-1938), suora e mistica polacca, ebbe nella sua breve vita numerose visioni nelle quali il Cuore di Gesù le apparve come espressione della misericordia di Dio. Nel febbraio del 1931 scrisse nel suo diario: «La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido [...] Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in te! Desidero che quest’immagine venga venerata [...] nel mondo intero. Prometto che l’anima che venererà quest’immagine non perirà. [...] Voglio che l’immagine [...] venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia.»

Dalla visione di suor Faustina prendono origine la preghiera devozionale nota come “Coroncina della Divina Misericordia” e l’Ora della misericordia (”ogni volta che senti l’orologio battere le tre ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola e esaltandola”).

Nel 2000 papa Giovanni Paolo II diede esecuzione alla richiesta che il Signore aveva fatto a suor Faustina, istituendo la festa della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua (Domenica in albis).

Sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù meritano infine di essere ricordate le lettere encicliche:

“Miserentissimus Redentor” di Pio XI (1928),

“Haurietis Aquas” di Pio XII (1956),

- “Investigabiles divitias Christi” di Paolo VI (1965)

“Dives in Misericordia” di Giovanni Paolo II (1980).

 

Fonte: http://www.basilicadelsacrocuore.it/santuario/devozione/

 

PROMESSE DI NS. SIGNORE AI DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE

 Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, fece le seguenti Promesse per i suoi devoti:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato

È il grido di Gesù che si rivolge alle folle di tutto il mondo: “ Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed Io vi ristorerò”. Come la sua Voce raggiunge tutte le coscienze, così le sue grazie arrivano ovunque una creatura umana respiri, e si rinnova ad ogni battito del suo Cuore. Gesù invita tutti a dissetarsi a questa fonte d’Amore, promettendo la grazia di un’efficacia tutta particolare per adempiere gli obblighi del proprio stato a chi, con sincero amore, praticherà la devozione al suo Sacro Cuore.

Gesù fa sgorgare dal suo Cuore una fiumana d’aiuti interni: buone ispirazioni, soluzione di problemi, azione interiori, vigore insolito nella pratica del bene. Dona anche aiuti esterni: utili amicizie, affari provvidenziali, pericoli scampati, salute riacquistata. (Lettera 141)

2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie

È necessario che nelle famiglie entri Gesù, Egli porterà il dono più bello: la Pace. Una pace che, avendo per sorgente il Cuore stesso di Gesù, non verrà mai meno e perciò può coesistere anche con la povertà e con il dolore. La pace si ha quando tutto è “al posto giusto”, in perfetto equilibrio: il corpo soggetto all’anima, le passioni alla volontà, la volontà a Dio, la moglie cristianamente al marito, i figli ai genitori e i genitori a Dio; quando nel mio cuore riesco a dare agli altri, e alle varie cose, il posto stabilito da Dio. Gesù promette aiuti speciali, che faciliteranno questa lotta in noi e riempiranno di benedizioni, e quindi di pace, il nostro cuore e la nostra casa. (Lettere 35 e 131)

3. Li consolerò in tutte le loro pene

Alle nostre anime tristi, Gesù presenta il suo Cuore e offre la sua consolazione. “Come una madre accarezza il suo bimbo così anch’io ti consolerò” (Isaia 66,13).

Gesù manterrà la sua promessa adattandosi alle singole anime e donando ciò di cui hanno bisogno e a tutte svelerà il suo adorabile Cuore che comunica il segreto che dà forza, pace e gioia anche nel dolore: l’Amore.

“In ogni occasione ricorrete all’adorabile Cuore di Gesù deponendovi le vostre amarezze e angustie.

Fatene la vostra dimora e tutto sarà mitigato. Egli vi consolerà e sarà la forza della vostra debolezza. Là troverete un rimedio per i vostri mali e un rifugio in tutte le vostre necessità”.

(S. Margherita Maria Alacoque). (Lettera 141)

4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte

Gesù ci apre il suo Cuore come asilo di pace e rifugio tra il turbine della vita. Iddio Padre volle “che il Figlio suo Unigenito, pendente dalla croce, fosse conforto e rifugio di salvezza. “È un rifugio caldo e palpitante d’Amore. Un rifugio sempre aperto, di giorno e di notte, scavato nella forza stessa di Dio, nel suo Amore. Facciamo in Lui la nostra dimora continua e perpetua; nulla ci potrà turbare. In questo Cuore si gode di una pace inalterabile. Quel rifugio è asilo di pace soprattutto per i peccatori che vogliono sfuggire l’ira divina. (Lettera 141)

5. Spanderò copiose benedizioni su d’ogni loro impresa

Gesù promette una cascata di benedizioni, ai devoti del suo Sacro Cuore. La sua Benedizione significa: protezione, aiuto, ispirazioni opportune, forza per superare le difficoltà, buona riuscita nelle imprese. Il Signore ci promette benedizioni su tutto quello che intraprenderemo, su tutte le nostre iniziative private, in famiglia, in società, su tutta la nostra attività, purché ciò che operiamo non sia di danno al nostro bene spirituale. Gesù guiderà le cose in modo da arricchirci principalmente di beni spirituali, perché la nostra felicità vera, quella che dura in eterno, sia aumentata. È questo ciò che desidera il suo Amore per noi: il vero nostro bene, il nostro sicuro vantaggio. (Lettera 141)

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia

Dice Gesù: “ Amo le anime dopo il primo peccato, se vengono umilmente a chiedermi perdono, le amo ancora dopo che hanno pianto il secondo peccato e se cadessero non dico un miliardo di volte, ma milioni di miliardi di volte, io le amo e le perdono sempre e lavo nel mio stesso Sangue l’ultimo peccato come il primo.” E ancora: “ Voglio che il mio amore sia il sole che illumina e il calore che riscalda le anime. Voglio che il mondo sappia che sono un Dio d’amore di perdono, di misericordia. Voglio che tutto il mondo legga il mio desiderio ardente di perdonare e di salvare, che i più miserabili non temano…che i più colpevoli non fuggano lontano da Me! Che tutti vengano, li aspetto come un padre a braccia aperte….” (Lettera 132)

7. Le anime tiepide diventeranno fervorose

La tiepidezza è una specie di languore, di torpore che non è ancora il freddo della morte del peccato; è un’anemia spirituale che apre la via all’invasione di un germe pericoloso, affievolendo a poco a poco le forze del bene. Ed è proprio questo progressivo indebolimento di cui si lamenta tanto il Signore con S. Margherita Maria. I cuori tiepidi lo amareggiano più dell’offesa aperta dei nemici. Perciò la devozione al Sacro Cuore è la celeste rugiada che ridona vita e freschezza all’anima appassita. (Lettere 141 e 132)

8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo grande perfezione

Le anime fervorose, mediante la devozione al Sacro Cuore, saliranno a gran perfezione senza fatica. Tutti sappiamo che quando si ama non si fa fatica e che, se si fa fatica, si trasforma in amore la fatica stessa. Il Sacro Cuore è la “fonte d’ogni santità ed è anche fonte d’ogni consolazione”, sicché, avvicinando le labbra a quel Costato ferito, noi beviamo santità e gioia.

Scrive S. Margherita Maria: “Non so se vi sia un altro esercizio di devozione nella vita spirituale che sia più a proposito per elevare un’anima in poco tempo alla perfezione più alta e per farle gustare le vere dolcezze che si trovano al servizio di Gesù Cristo”. (Lettera 132)

9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore

Gesù in questa Promessa ci fa conoscere tutto il suo Amore sensibile, proprio come ciascuno di noi s’intenerisce nel veder custodita la propria immagine. Bisogna però subito aggiungere che Gesù desidera tanto vedere esposta alla pubblica venerazione l’Immagine del suo Sacro Cuore, non solo perché questa delicatezza appaga, in parte, il suo bisogno intimo di premure e d’attenzioni, ma soprattutto perché, con quel suo Cuore trafitto dall’amore, vuol colpire l’immaginazione e, attraverso la fantasia, conquistare il peccatore che guarda l’Immagine e aprire in lui una breccia attraverso i sensi.

“Ha promesso d’imprimere il suo amore nel cuore di tutti coloro che porteranno quest’ Immagine e di distruggere in loro ogni movimento sregolato”. (Lettera 35)

10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti

Ecco le parole di Santa Margherita Maria: “Il mio divino Maestro mi ha fatto conoscere che coloro i quali lavorano per la salvezza delle anime, lavoreranno con successo meraviglioso e conosceranno l’arte di commuovere i cuori più induriti, purché abbiano una tenera devozione al Sacro Cuore, e s’impegnino ad ispirarla e a stabilirla ovunque.”

Gesù mette al sicuro la salvezza di tutti coloro che si consacrano a Lui per procurargli tutto l’amore, l’onore, la gloria che sarà in loro potere ed ha premura di santificarli e di renderli tanto grandi dinanzi al suo Eterno Padre, quanto essi si saranno preoccupati di dilatare il Regno del suo Amore nei cuori. Fortunati quelli che Egli impiegherà per l’esecuzione dei suoi disegni! (Lettera 141)

11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.

Avere il proprio nome scritto nel Cuore di Gesù vuol dire godere un intimo scambio d’interessi, ossia un alto grado di grazie. Ma il privilegio straordinario che rende la Promessa la “perla del Sacro Cuore”, sta nelle parole “e non sarà mai cancellato”. Questo significa che le anime, che portano il nome scritto nel Cuore di Gesù, saranno continuamente in stato di grazia. Per ottenere questo privilegio, il Signore ha messo una condizione facile: propagare la devozione al Cuore di Gesù e ciò è possibile a tutti, in tutte le condizioni: in famiglia, in ufficio, nella fabbrica, fra gli amici….basta un po’ di buona volontà. (Lettere 41 – 89 – 39)

LA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ: i primi nove venerdì del mese

12. “A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.” (Lettera 86)

La dodicesima promessa è detta "grande", perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità. Egli infatti promette la salvezza eterna.

Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall'autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.

Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:

1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; se si è in peccato mortale bisogna prima confessarsi. La Confessione va fatta entro 8 giorni prima rispetto al 1° venerdì di ogni mese (o 8 giorni dopo, purché la coscienza non sia macchiata dal peccato mortale). Comunione e Confessione vanno offerte a Dio con l’intenzione di riparare le offese arrecate al S. Cuore di Gesù.

2. Comunicarsi per nove mesi consecutivi, al primo venerdì di ogni mese. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia o altro motivo ne avesse tralasciata anche una sola, deve ricominciare da capo.

3. Comunicarsi ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.

4. La S. Comunione è riparatrice: deve quindi essere ricevuta con l’intenzione di offrire conveniente riparazione per le troppe offese arrecate al Sacro Cuore di Gesù.

Agli apostoli del suo Divin Cuore:

Tra le molte Promesse fatte da Gesù agli apostoli del suo Divino Cuore, come si può rilevare dagli scritti di S. Margherita Maria Alacoque, enumeriamo le seguenti:

1. Saranno loro aperti tutti i tesori divini.

2. Gli Apostoli del Sacratissimo Cuore hanno assicurata l’amicizia di questo divino Cuore e la protezione della SS. Vergine e dei santi.

3. Faranno rapidi progressi nella via della perfezione. Il Cuore di Gesù li santificherà e li glorificherà.

4. Riceveranno la grazia di un puro amor di Dio.

5. Attireranno benedizioni speciali sopra la loro famiglia.

6. Alle opere di zelo impresse dagli operai apostolici, che propagano questa devozione, sono riservate copiose benedizioni e grandi conversioni.

7. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Sacro Cuore e non ne sarà cancellato mai.

8. Conosceranno i misteri della Croce e comprenderanno il suo merito e valore, e nelle prove del loro apostolato riceveranno forza e consolazione.

9. Otterranno la grazia della perseveranza e quella di una buona morte.

10. Lo stesso Sacratissimo mio Cuore sarà loro premio e la loro ricompensa.

 

Tratto da: Preghiamo- Edizioni Aleph