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LE TRE TAPPE DELLA PREGHIERA (2)

N. 18

La preghiera ha tre tappe.

La prima è: incontrare Dio.

La seconda è: ascoltare Dio.

La terza è: rispondere a Dio.

 

 

2.  Ascoltare Dio

Nella preghiera non è importante quello che noi abbiamo da dire a Dio.

E’ importante quello che Dio ha da dire a noi.

Ascoltare (dall’Ebraico “shemà”) è il verbo chiave della Bibbia: nell’Antico Testamento questa parola è ripetuta 1100 volte e nel Nuovo Testamento 445 volte!

Se la preghiera non ci porta all’ascolto, noi siamo alla periferia della preghiera.

L’ascolto è la ricerca umile, fiduciosa della luce di Dio.

L’ascolto è duro, perché ci scomoda sempre.

Però l’ascolto ci matura.

L’ascolto è proprio il segno dell’amore.

Quando due persone si ascoltano, si amano.

Quando due persone si amano, si ascoltano.

Quando noi amiamo Dio, lo ascoltiamo.

Quando lo ascoltiamo, lo amiamo.

Le vie dell’ascolto sono:

-         la Parola di Dio

-         la nostra coscienza

-         gli avvenimenti

 

La prima via dell’ascolto è la Parola di Dio

La Parola deve diventare la linfa della preghiera.

Il primo libro di preghiera è la Bibbia.

“…Può essere che un cristiano non abbia  tempo di leggere un libro, non abbia tempo di leggere un giornale, non abbia tempo di vedere la televisione, ma non è concepibile che un cristiano non trovi il tempo per leggere la Parola di Dio…” (Card. Martini).

 

La seconda via dell’ascolto è la nostra coscienza

La coscienza parla se io sono capace di stimolarla.

Nella preghiera c’è sempre una parte di noi che resiste.

Una domanda importante è questa: “…Signore, sei contento della mia carità?

Sei contento di come mi comporto in casa?

Sei contento di come mi comporto con le persone pesanti?

Signore, cosa non approvi di me?

Signore, quali sono i Tuoi desideri su di me? Parla, signore, il Tuo servo ti ascolta! …”

Mi sono accorto che Dio fa il muto se io faccio il sordo.

 

La terza via dell’ascolto sono gli avvenimenti

Dio stesso parla attraverso gli avvenimenti, lieti o tristi, piacevoli o non piacevoli, permessi da noi o causati da noi.

Se davanti ad una difficoltà io so interrogarmi “Signore, cosa vuoi dirmi?”, io scopro un messaggio.

Io devo provocare questo messaggio per la mia vita, per la mia crescita.

L’ascolto esige un clima.

 

Il silenzio è il clima dell’ascolto.

Chi non predilige il silenzio, chi non si allena al silenzio, non arriverà all’ascolto.

Siediti ai bordi dell’aurora,

per te si leverà il sole.

Siediti ai bordi della notte,

per te brilleranno le stelle.

Siediti ai bordi del torrente,

per te canterà l’usignolo.

Siediti ai bordi del silenzio,

Dio ti parlerà.

( poesia Indiana)

 

Preghiera di San Vincenzo  de Paoli

Signore, fammi buon amico di tutti,

fa che la mia persona ispiri fiducia:

a chi soffre e si lamenta

a chi cerca luce lontano da Te

a chi vorrebbe cominciare e non sa come,

a chi vorrebbe confidarsi

e non se ne sente capace.

Signore aiutami,

perché non passi accanto

a nessuno con il volto indifferente,

con il cuore chiuso,

con il passo affrettato.

Signore, aiutami ad accorgermi subito:

di quelli che mi stanno accanto,

di quelli che sono preoccupati

e disorientati,

di quelli che soffrono senza mostrarlo,

di quelli che si sentono isolati

senza volerlo.

Signore, dammi una sensibilità che sappia

andare incontro ai cuori.

Signore, liberami dall’egoismo,

perché Ti possa servire,

perché Ti possa amare,

perché Ti possa ascoltare

in ogni fratello

che mi fai incontrare.