VIA CRUCIS DELLE FAMIGLIE
Il disegno di Dio chiama tutti a vivere la totalità dell’amore, attraverso la conversione del cuore e la santità della vita. Per i coniugi e le famiglie il matrimonio è il loro specifico cammino di santità. Come sposi cristiani sono, infatti, corroborati e consacrati per l’attuazione della loro vocazione fino alla perfezione, ma raggiungeranno la pienezza solo seguendo Cristo e passando come lui attraverso un’esperienza di morte e di risurrezione. Il cammino della croce continua ogni giorno nelle nostre famiglie. Ogni famiglia ha le sue croci: dalle più grandi croci fisiche e morali alle più quotidiane croci causate dai figli o dal difficile accordo tra gli sposi. Solo l’amore di Gesù crocifisso è la sorgente la forza e il costante alimento del loro matrimonio. È solo in virtù del mistero pasquale entro cui il matrimonio nuovamente inserisce che l’amore coniugale viene purificato e santificato, che la vita della famiglia come quella della chiesa viene rigenerata. Ripercorriamo nel vangelo e in questa Via Crucis le tappe della passione di Gesù, assumendo con amore tutte le croci, le angosce, i problemi, la passione delle famiglie del mondo, con la certezza che Gesù cammina con noi e che ogni croce portata con lui sbocca nella via luminosa della resurrezione ed è via di santità.
I Stazione: Gesù è condannato a morte
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Riflessione:
Scorrendo la Bibbia ci si imbatte subito, nella storia di una coppia: Adamo ed Eva. Ogni coppia sembra conoscere ciò che capitò ai nostri due. L’incanto accompagnò il loro primo incontro: questa volta essa è carne della mia carne; un roseo futuro gli si aprì davanti: siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e; la seduzione del male li ingannò: diventerete come Dio; la paura di Dio li allontanò: l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio.
La loro unione restò segnata dall’ambiguità. Queste ultime parole sembrano bene esprimere le luci e le ombre dell’amore umano. Siamo forse stati abituati ad intenderle come maledizione che Dio inflisse alla prima coppia a seguito del peccato originale. L’accresciuta comprensione della Bibbia ci chiede di liberarci da questa visione e di interpretare invece queste parole come un invito rivolto all’uomo e alla donna di ogni tempo affinché scorgano meglio cosa si nasconde nel loro cuore. La storia di Adamo ed Eva mette alle strette ogni coppia: da una parte sta il sogno di realizzare l’unione perfetta, dall’altra la realtà delle reciproche incapacità. Illudersi? Rinunciare al sogno? Oppure, come sempre più spesso succede oggi, né l’una né l’altra cosa, ma stare insieme fin che dura il sogno e lasciarsi appena spunta la realtà? Risposte diverse ma in fondo simili: tutte parlano dell’amore come si riguardasse solo due io, l’uomo e la donna. Non sarà che l’amore umano abbia a che fare con Dio? Non sarà che il sogno intravisto, ma infranto per la fragilità dell’amore umano, possa realizzarsi per la forza di Dio? Tu, Adamo ed Eva del duemila, hai forse dimenticato che puoi contare su di Lui?
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Per tutte le coppie cristiane, perché vivano la loro unione affidandosi e consacrandosi all’amore di Cristo.
Per le famiglie, affinché affondando le loro radici nella certezza della risurrezione, vivano sempre nella pace.
Per ogni famiglia nascente, perché faccia di Dio il centro della propria vita.
Canto: Ti saluto o croce santa
II Stazione: Gesù prende la croce
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Paure contrastanti attraversano oggi le coppie al pensiero della vita che da loro potrebbe nascere: si teme di avere un figlio, si teme di non averne. Ma anche in tempi di vita violata e manipolata, emerge imperioso il desiderio di dare vita a un figlio. Sennonché, la natura sembra prendersi la rivincita delle ferite che vengono inferte alla sua naturale fecondità: aumentano le coppie che, pur desiderando dare vita a un figlio, sono affette da sterilità. Come ogni desiderio umano, anche quello di un figlio può essere inquinato dall’egoismo, ma nonostante questa possibilità è difficile negare che la sua frustrazione non comporti una profonda sofferenza. La Bibbia conosce non poche vicende di coppie sterili. Tra di esse, la storia di Elkàna e Anna spicca per l’acume con cui entra nei risvolti coniugali della sterilità. Ad Anna, il grembo sterile le appare come una ferita al suo essere donna. La sofferenza del grembo, diviene sofferenza dell’intera persona: si mise a piangere e non voleva prendere cibo. In assenza dell’amore di un figlio, una risorsa notevole è certo l’amore del proprio coniuge. Ed Anna non è certo priva, poiché Elkàna la ama di un amore tenero e grande. La ferita per il figlio che manca lascia intuire come la fecondità non sia un optional dell’amore di coppia, ma il suo destino. Di fronte alla sterilità inspiegabile e insuperabile capita che si ricerchi la causa in Dio, il Signore ne avesse reso sterile il grembo. Riportare fino a Dio il dramma della propria sterilità è il sentiero percorso da Anna. Non con il dito puntato in segno di accusa, ma con lo sguardo fiducioso di chi percepisce che, la sorgente della vita viene da più lontano e affonda le radici nel mistero divino. Solo se ricondotta alla sua origine divina, la fecondità cessa di essere il potere di un uomo e di una donna, e di conseguenza la sterilità una frustrazione.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore, aiutaci
Signore, aiutaci a comprendere che i figli sono dono che tu offri gratuitamente e che non sono una proprietà da gestire a proprio piacimento.
Signore, aiuta tutte le coppie che non hanno figli e fa che non sentano la sterilità come un’umiliazione.
Signore, in questi tempi di manipolazione e violazione genetica, emerga sempre il rispetto della vita
Canto: Ti saluto o croce santa
III Stazione: Gesù cade sotto la croce
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Laddove l’adulterio si prospetta non come iniziativa propria ma offerta altrui, si può ancora restare fedeli? Quanto capita nella Bibbia a Giuseppe, maggiordomo nella casa dell’egiziano Potifar, per via della moglie di costui, contiene tutti gli elementi delle odierne avventure amorose. Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto..
La moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe e gli disse: <Unisciti a me!>. Ma egli rifiutò. E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei. Bellezza e fascino, prima che arti umane sono dono di Dio. A lungo castigati fonte di peccato, bellezza e fascino sono oggi esaltati al punto da diventare l’unico motivo che decide delle scelte amorose. Tra il < mi piace > e < lo voglio > non si fa differenza. L’adulterio non si limita all’infedeltà di chi lo commette ma comporta il tradimento di chi lo subisce. Fino a che punto bisogna rispettare il matrimonio degli altri? La fuga dal male dell’adulterio per salvaguardare il bene di un matrimonio può anche richiedere di pagare un prezzo.
Si potrebbe osservare che se il prezzo del bene è tanto caro, allora è un prezzo ingiusto. Ma chi cede al male per timore di dover pagare un prezzo troppo alto, non ha idea di quanto prezioso sia il bene tralasciato e quanto più amaro il prezzo del danno provocato.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Gesù, tu hai trovato la forza nella preghiera, fa che anche noi possiamo attingere ad essa quando siamo tentati dalle cose effimere del mondo.
Gesù, accresci sentimenti di perdono e stima in ogni coppia, e fa che l’uno trovi nell’altra la forza di superare le tentazioni interiori.
Gesù, il matrimonio cristiano è un’alleanza formata sull’amore, sostieni tutte le famiglie perché vivano sempre nella fedeltà ad essa.
Canto: Ti saluto o croce santa
IV Stazione: Gesù incontra la madre
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Il figlio, prima o poi, diventa il desiderio principale di una coppia. Non appena il desiderio si trasforma in un frugoletto in carne ed ossa, il mondo attorno subisce un cambiamento totale, soprattutto il mondo dei genitori, poiché i loro occhi si posano su un altro. Lo sguardo del figlio non è lo stesso per il papà e per la mamma. La diversità dello sguardo dei genitori per i figli e sul loro futuro è registrata nella Bibbia nella storia matrimoniale di Isacco e Rebecca. Si racconta infatti che Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. La diversa predilezione dei genitori per l’uno dei due gemelli non era certo rifiuto dell’altro figlio. Questa diversità potrebbe essere provvidenziale, capita spesso, tuttavia, che la diversità dello sguardo sui figli sia la miccia che accende il conflitto di coppia. Succede nei casi più dolorosi che il figlio diventi l’ostaggio: ci si allea con lui contro il coniuge. Il conflitto può anche finire in un grande dispiegamento di forze e di tempo, che prevede il coinvolgimento del pediatra, dello psicologo o dell’esperto di turno per allevare il figlio nel modo migliore. Non è tutto inutile: ma il ricorso agli < esperti > rivela talvolta l’ingenuità fatale di credere che la crescita di un figlio sia un problema di regole e di consigli giusti. Non c’è miglior crescita che quella offerta da due genitori che si amano. E’ bene che papà e mamma, invece che insistere a cercare chi dei due ha lo sguardo migliore sul figlio, riprendano a guardarsi negli occhi. Quando i due ritroveranno l’amore che è all’origine della vita del loro figlio, non tarderà ad essere trovato anche il modo migliore per continuare, insieme, ad amarlo. Dall’amore matrimoniale può infatti giungere la forza per continuare a dare come genitori la propria vita per il figlio, poiché proprio quell’amore fu in grado un giorno di dare inizio alla sua vita.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore guidaci
Per i genitori, perché guidati da Cristo, realizzino pienamente la loro vocazione alla paternità e maternità.
Per i genitori, perché in questa società consumistica, sappiano accompagnare nel cammino di fede i propri figli.
Per i genitori, perché siano sempre concordi nel guidare i loro figli verso la maturità umana e cristiana.
Canto: Ti saluto o croce santa
V Stazione: Gesù è aiutato dal cireneo
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Per quanto siano in aumento le unioni civili e le coppie di fatto, il matrimonio religioso gode ancora di alto gradimento. La chiesa resta ancora un luogo che ha a che fare con l’amore di coppia. Che l’andare in chiesa sia uno stacco rispetto al corso normale della vita è innegabile. Dio stesso ha invitato l’uomo a riposare affinché non si appiattisca a vivere orizzontalmente fino a dimenticare che la vita ha anche una dimensione verticale, quella delle relazione con Lui. Ciò che non va in una tale visione della chiesa esterna alla famiglia è che la famiglia può viverla solo uscendo di casa, poiché la vita della chiesa non entra nelle case delle famiglie. La vicenda di Aquila e Priscilla una coppia di giudei appartenente alla primitiva comunità cristiana, induce un diverso modo di intendere il rapporto tra coppia e chiesa. Aquila e la moglie Priscilla, giudei profughi giunti da Roma, risiedono in Corinto. Il loro primo contatto con la novità del cristianesimo avviene sul posto di lavoro. Offrono lavoro all’apostolo Paolo. Quell’incontro segna la loro vita. Essi gli offrono anche di dimorare nella loro casa. Il Vangelo, annunciato da Paolo, trova stabile dimora sul posto di lavoro e dentro casa. Il clima accogliente della loro vita familiare diviene non solo il focolare dove si riceve il vangelo, ma anche dove lo si trasmette. L’accoglienza che è un tratto caratteristico della famiglia, viene riscoperta da Aquila e Priscilla al livello più profondo di essere una particolare via missionaria della famiglia. In questo contesto familiare, una persona può non solo udire l’annuncio ma vederlo vissuto da vicino. Dalla relazione familiare che due coniugi sanno instaurare prende vita la chiesa.
Intenzioni di preghiera.
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Per tutti gli sposi cristiani, perché si sentano chiamati in prima persona a prendere parte viva alla missione della chiesa.
Per tutti gli sposi, perché vivano in pienezza il loro matrimonio cristiano, come esperienza piena di senso e come “buona notizia” per tutte le famiglie.
Per tutti gli sposi, perché rendano la loro dimora, luogo accogliente dove si riceve e si trasmette il Vangelo.
Canto: Ti saluto o croce santa
VI stazione: Gesù imprime il suo volto sul lino della Veronica
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
C’è stato per ogni coppia un tempo, che forse dura ancora o forse è solo un pallido ricordo, che si è soliti chiamare innamoramento. Tempo che, guardato con gli occhi degli sposi non più novelli, appare forse tanto spensierato quanto ingenuo. Ripensare a quando si era innamorati può forse suscitare qualche sospiro di nostalgia. Ma potrebbe anche riaccendere quella scintilla cui si deve la propria storia d’amore, la quale, non senza qualche bruciatura, ha tuttavia continuato a riscaldare la vita di coppia. Torniamo per un momento al tempo dell’innamoramento in compagnia di una coppia di cui racconta la Bibbia. Làbano aveva due figlie la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque:” io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore”.Rispose Làbano:” preferisco darla a te piuttosto che ad un estraneo. Rimani con me”. Così Giacobbe servì sette anni per Rachele, gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. Poi Giacobbe disse a Làbano :”dammi la mia sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei”. L’innamoramento è il tempo della sorpresa. La sorpresa che si accende negli occhi dell’innamorato quando scopre la bellezza dell’amata. L’innamoramento è il tempo della promessa, il tempo in cui l’uno diventa il futuro dell’altra. L’innamoramento promette di tenere di fronte a se il volto dell’altra. L’innamoramento è il tempo dell’attesa, l’attesa che l’attrazione diventi unione. Noi viviamo invece in una società in cui il tempo è il tempo della fretta, il tempo del subito. E così capita che anche chi si ama non ha più tempo per guardarsi negli occhi. Lo sguardo attento che tiene desto il desiderio dell’unione costa fatica: Giacobbe servì sette anni per Rachele. Ma la fatica dell’attenzione non lascia mancare fin da subito la sua gioia: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. Il tempo dell’innamoramento non è solo un momento che è passato, resta sempre la come la possibilità che chiede di non essere esclusa ma coltivata, oltre la pigrizia e la rassegnazione.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore illuminaci
Signore, tieni sempre accesa la fiamma dell’amore in tutte le famiglie e fa che non cadano mai nell’indifferenza.
Signore, fa che tutte le coppie non cadano nell’abitudine del quotidiano, ma giorno per giorno trovino nell’altro la novità che dà gioia.
Signore, fa che tutte le coppie si riscoprano ogni gironi rivivendo le meraviglie del tuo amore.
Canto: Ti saluto o croce santa
VII stazione: Gesù cade una seconda volta
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Che l’unione coniugale non sia solo una funzione riproduttiva è ormai pacifico: lo stesso Magistero della Chiesa cattolica insiste nel considerarla come espressione e alimento dell’amore matrimoniale e a proposito di paternità e maternità chiede che siano responsabili. In questione è invece l’intimo legame che stringe l’unione e la generazione. Può l’amore dei due chiudersi all’arrivo del terzo? La vicenda biblica di Onan non manca di attirare l’attenzione sugli effetti che l’esclusione ostinata dei figli procura. Giuda disse a Onan: “ Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posteriorità per il fratello”. Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua, e non diede una posteriorità al fratello Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. La generazione del figlio è la maturazione del rapporto nella coppia. Nella misura in cui rifiutasse di essere fecondo, l’amore finirebbe per appassire. L’unione coniugale che rifiutasse ostinatamente la vita finirebbe per mortificare la stessa vita dei coniugi. I figli non sono incidenti di percorso e neanche un prodotto della tecnica: sono il prendere vita del desiderio amoroso dei due di essere una cosa sola, sono la realizzazione nel tempo di quell’anelito all’eternità che anima l’amore tra un uomo e una donna. Nel figlio i due genitori saranno sempre insieme presenti e lo saranno al di là della loro morte.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore aiutaci
Per le giovani coppie, perché non si chiudano nel loro egoismo ma si aprano all’accoglienza di una nuova vita.
Per tutti gli sposi, perché fortificati dalla virtù della speranza non si facciano prendere dal timore o dallo.
Per i giovani sposi, perché non manchi mai la sicurezza di un lavoro e di una casa per fondare una nuova famiglia.
Canto: Ti saluto o croce santa
VIII stazione: Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Anche nella sfera amorosa si è infiltrata l’avida logica del consumo, più seduco e più sono. Il segreto luciferino del successo di questa convinzione risiede nella sua capacità di solleticare una della aspirazioni più originali del cuore umano: la conquista degli altri. Proprio la conquista del cuore altrui può essere l’espressione più eloquente del nostro egoistico desiderio di legare e dominare l’altro fin nel suo intimo. La Bibbia lo fa raccontando la schermaglia sentimentale tra Sansone e Dalila. Dalila comincia a circuirlo per conoscere il segreto della sua inaudita forza che tanto intimoriva i suoi avversari: Spiegami da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti? L’interrogato sospettoso davanti all’interesse di una donna, ma anche desideroso di prendersi gioco di lei, mette Dalila sulla strada sbagliata infliggendole una cocente umiliazione. Sansone rispose: “se mi legasse con sette corde d’arco fresche non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. Allora i capi dei filistei le portarono sette corde d’arco fresche non ancora secche, ed essa lo legò con esse. Ma egli spezzo le corde come si spezza un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. Non c’è di meglio che l’orgoglio ferito per infiammare il desiderio di vendetta.tanto cocente è la sconfitta, tanto grande la sua volontà di rifarsi. Il finale raccontato nella Bibbia svelerebbe quanto perfida può essere la seduzione e quanto tragico il lasciarsi tentare. Con la seduzione si può ingenuamente pensare di giocare, lo si è sempre fatto, fin dai tempi biblici. Con una differenza però rispetto ad oggi: non la si spacciava per vero amore.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Signore, fa che in ogni rapporto di coppia non emerga mai il desiderio di dominare l’altro.
Signore, fa che tutti gli sposi scoprano e attualizzino ogni giorno il significato del vero amore.
Signore, fa che tutte le famiglie possano superare i loro contrasti senza rivalità e senza vendetta.
Canto: Ti saluto o croce santa
IX stazione: Gesù cade per la terza volta
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Sembrerebbe che l’unione coniugale sia il segno eccellente della riuscita matrimoniale. È davvero così? La Bibbia solleva sulle vicende umane il velo di ciò che appare ovvio, scoprendo l’abisso di male in cui una coppia unita può precipitare. Tutto ha inizio dal fermo rifiuto che Acab, re di Israele si vede opporre da un suo umile suddito, il quale non vuole cedergli la sua piccola villa adiacente alla reggia. Risentimento e frustrazione riempiono l’animo del re che se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dette da Nabot di Izreèl, che aveva affermato:” non ti cederò l’eredità dei miei padri”. Ci sono coniugi che in nome dell’amore proprio e di coppia invece di gettare acqua sul fuoco vi spruzzano benzina. Allora la moglie Gezabele gli disse:” tu ogi eserciti il regno di Israele? Alzati mangia e il tuo cuore gioisca te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!”. La giusta solidarietà può anche trasformarsi in complicità nel male. Il piano omicida della regina va a segno e l’obiettivo della coppia di usurpare la legittima proprietà di un suddito viene raggiunto. Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto disse ad Acab:” su impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl il quale ha rifiutato di venderla, perché Nabot non vive più è morto. Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl. Acab riceve in offerta dalla cattiveria della moglie coiò che da solo non aveva il coraggio di prendere. Possiamo trarre una preziosa verità sull’unità di coppia: l’unione è buona nella misura in cui tende al bene; qualora invece mirasse al male, altro non sarebbe che una cattiveria elevata alla doppia potenza. Il bene poi, anche quello di coppia, è bene autentico nella misura in cui è rispettoso dei diritti altrui e benefico verso gli altri.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore aiutaci
Signore, aiutaci a compiere sempre il bene, rispettando i diritti degli altri.
Signore, fa che possiamo sempre aprirci alle necessità e ai bisogni di chi ci è accanto.
Signore rendici capaci di praticare l’amore in ogni rapporto con gli altri per attualizzare il tuo comandamento.
Canto: Ti saluto o croce santa
X stazione: Gesù è spogliato dalle vesti
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Una parola è divenuta familiare all’interno della comunità cristiana: ministero Forse dimentichiamo che lo stesso matrimonio cristiano è il fondamento di un ministero. Il ministero comporta una chiamata a svolgere nella chiesa e in nome di essa un servizio. Anche il matrimonio è vocazione ed è ministero. In che cosa consiste il ministero coniugale?
Ministero della comunione. L’amore coniugale consacrato davanti all’altare dal sacramento del matrimonio, viene elevato a segno dello stesso amore con cui Cristo ha amato la Chiesa “il quale pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se steso assumendo la condizione di servo”. Per tanto, il ministero dell’amore coniugale consiste nel proclamare, con la vita, il grande messaggio della comunione, nella fedeltà reciproca e nella fecondità.
Ministero della vita. Agli sposi cristiani, viene affidato il progetto della creazione. Essi, celebrando il sacramento, dicono di si a questa consegna: accettano di servire la vita in ogni suo momento, in tutte le sue forme. Assumendo le condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Ciò significa credere nel primato della persona, credere nel rispetto per la vita e nell’accoglienza di essa, come il dono più grande di Dio.
Ministero educativo. I genitori non possono relegare né abdicare alla loro missione, al loro ruolo educativo. Il ministero educativo comporta la riappropriazione della nativa vocazione di formatori, che è presenza esemplare, oculata e permanente accanto ai figli che crescono, soprattutto nelle fasi più delicate della loro vita.
Ministero ecclesiale. Dal sacramento del matrimonio il compito educativo riceve dignità e la vocazione ad essere un vero e proprio ministero della chiesa a servizio dell’edificazione dei suoi membri.
Ministero sociale. Le famiglie, sia come singole che associate, possono e devono dedicarsi a molteplici forme di servizio sociale. Devono crescere nella coscienza di essere protagoniste della così detta politica familiare.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Signore, fa che tutte le famiglie del mondo, vivano il loro amore come ministero-servizio alla comunione.
Signore, tu chiami le coppie a vivere il loro sevizio alla vita come collaborazione alla tua azione creatrice, fa che avvertano sempre la bellezza e la grandezza di tale ministero.
Signore, fa che le coppie, aiutate dal tuo amore, non deleghino ad altri il loro ruolo e la loro responsabilità educativa.
Canto: Ti saluto o croce santa
XI stazione: Gesù è inchiodato sulla croce
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
La felicità coniugale è sognata dagli innamorati, ricercata dagli sposi, sperata anche quando le circostanze della vita cambiano la buona in cattiva sorte. Quest’ultima si annuncia quando compare il dolore. Il dolore della malattia si presenta come un rumore sgraziato che sembra rovinare il dolce suono dell’armonia amorosa. La malattia è una minaccia per la vita di coppia, le diverse reazioni di Giobbe e di sua moglie dicono cosa può avvenire nella vita di coppia quando la malattia entra in casa. Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. Allora sua moglie disse: << rimani ancora fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori>>. Ma egli rispose: << come parlerebbe una stolte tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene perché non dovremo accettare il male?>>”. L’uomo e la donna non sono fatti per soffrire e là dove soffrono si domandano chi sia il responsabile. Se la responsabilità non è degli uomini, non resta che imputarla a Dio. Giobbe non manca di reagire perché intuisce che Dio non può essere identificato con un aguzzino. Da Dio l’uomo riceve anche il bene. La rabbia che spesso accompagna la malattia non è tanto perché si soffre, quanto per il fatto che non si capisce perché si debba soffrire. La malattia non è soltanto un danno fisico da aggiustare, ma una domanda umana cui dare risposta. Ma la domanda supera l’orizzonte umano e raggiunge Dio. La stessa domanda può tuttavia assumere il tono diverso che la moglie di Giobbe e lui stesso ci hanno mostrato: sulla bocca della prima la domanda diventa accusa e chiusura nei confronti di Dio, su quella di Giobbe, invece, invocazione. La malattia è per questa coppia il momento in cui entra in gioco l’incredulità o la fede nei confronti di Dio. Riconoscere che la malattia non è solo ciò che va combattuto con i mezzi della medicina, è tuttavia il primo passo per scoprire che in essa non si è soli con le proprie domande, ma c’è Qualcuno cui è possibile rivolgerle.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore guidaci
Per tutte le famiglie, perché nei momenti di grande prova non si lascino prendere dallo scoraggiamento ma sappiano aprirsi al sostegno reciproco.
Per tutti i membri della famiglia, perché quando si avvicina l’ombra della sofferenza rafforzino di più i vincoli di affetto e solidarietà.
Per tutte le famiglie, perché nei momenti difficili siano disposte ad accogliere la presenza risanante e consolante di Dio
Canto: Ti saluto o croce santa
XII stazione: Gesù muore in croce
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
L’amore di Cristo ha tre caratteristiche precise, secondo San Paolo: è un amore totale, è un amore che dura per sempre, ed è un amore fecondo. Così è l’amore coniugale tra uomo e donna. Anzitutto, come l’amore di Cristo, l’amore coniugale è totale. Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei per renderla santa. È grande questo mistero. Non c’è riserva alcuna. In genere, nella prima stagione dell’amore, si è portati a vedere nell’altro tutto ciò che è positivo. E invece la totalità del dono deve mettere in conto tutto, anche le prove, le crisi, le croci. Non si può far finta che non ci siano. Il donarsi totalmente significa condividere tutto. Per questo, alla luce della nuzialità Cristo-chiesa, emerge il grande valore della fedeltà per sempre. Oggi è nota la difficoltà di credere nell’amore definitivo. C’è infatti molta disinvoltura nel dire “no” dopo aver detto “si”. La fedeltà dell’amore è la meta da perseguire con pazienza e con l’aiuto di Dio. L’amore tra gli sposi è partecipazione al mistero della creazione: Qui sta la grandissima dignità di due creature umane. Esse sono chiamate a collaborare con Dio creatore nel donare la vita. Ecco perché il rifiuto della vita è rifiuto di Dio. È come dire a Lui: “Non ci stiamo a prestarti il nostro amore, la nostra persona, per donare ad altri la tua gioia”.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Perché l’amore coniugale sia sempre fedele e totale, come l’amore di Cristo per la chiesa.
Perché l’amore coniugale, sgorgato da Cristo crocifisso possa crescere sempre più alimentato dall’eucarestia.
Perché l’amore coniugale impari dall’albero della croce ad aprirsi a stagioni sempre nuove.
Canto: Ti saluto o croce santa
XIII stazione: Gesù è deposto dalla croce
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Il silenzio nella coppia sembra essere il sintomo di una relazione giunta a capolinea ma c’è silenzio e silenzio. Oltre al silenzio carico di ostilità e di indifferenza c’è, per esempio, il silenzio pieno di ammirazione o carico di passione. Sembra dunque che il silenzio nella coppia non sia solo un sintomo preoccupante. Tra le coppie silenziose spicca quella di Maria e Giuseppe, che mai, stando alla testimonianza dei vangeli, si rivolgono direttamente la parola. E tuttavia, questo fatto curioso lascia intuire un tipo di silenzio spesso sconosciuto e comunque raro nella vita di coppia. C’è dunque un segreto che Maria e Giuseppe lasciano trapelare. Il segreto è che l’intesa di coppia non si regge sulle sole parole e gesti che ci si scambia, ma necessità anche e soprattutto del silenzio. In ogni linguaggio il silenzio tra le parole è condizione che permette di comprendere il discorso. Giuseppe e Maria, in modo del tutto speciale fino a sembrar strano, ricordano che il silenzio è il grembo in cui cresce l’intesa di coppia. I silenzi di Maria e Giuseppe non sono vuoti. Quello di Giuseppe è raggiunto da messaggi divini che illuminano le sue scelte, come si legge nel Vangelo di Matteo: Gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Il silenzio di Maria è ricco di pensieri interiori che le sorgono meditando su ciò che avviene nella sua vita personale e familiare: Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Entrambi vivono il silenzio non come spazio in cui rinchiudersi, non come un muro alzato contro l’intromettersi dell’altro ma come tempo della relazione con Dio. La relazione con Dio, che potremmo chiamare preghiera, sta alla radice dell’impresa di coppia. Ad essa si deve il realizzarsi del loro sogno originario di divenir una cosa sola.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: Signore guidaci
Signore, fa che tutte le famiglie cristiane sull’esempio di Maria e Giuseppe, trovino anche nel silenzio una forte intesa.
Signore, fa che tutte le famiglie sappiano ritagliarsi spazi e momenti di silenzio per imparare a dialogare e pregare.
Perché i silenzi non siano considerati come spazi dove rinchiudersi in solitudine ma come opportunità di relazioni con gli altri e con Dio.
Canto: Ti saluto o croce santa
XIV stazione: Gesù è sepolto
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Da quando ci si sposa, giorno dopo giorno, sono senza numero le cose che si fanno per l’altro. Tra le tante, spicca per quantità e fatica il lavoro. Il lavoro fuori casa e il lavoro dentro casa. Proprio il lavoro casalingo, proprio quelle cose che uno fa per l’altro senza altro motivo che quello di servirlo, finiscono spesso per diventare fonte di rancore, e occasione di litigio. Quest’ultimi non sono sconosciuti alla Bibbia. Anna, in un periodo di malattia del marito si dà da fare per sbarcare il lunario. L’integerrimo Tobi, troppo preoccupato della giustizia, invece che di riconoscenza copre la moglie di sospetto. La moglie, ferita, passa al contrattacco. In quel tempo mia moglie Anna lavorava nelle sue stanze a pagamento, tessendo la lana …Quando essa tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre alla mercede completa, le fecero dono di un capretto per il desinare. Chiamai allora mia moglie e le dissi: “Da dove hai preso questo capretto?Non sarà stato rubato?Restituiscilo ai padroni. Ella mi disse: “mi è stato dato in più del salario”. Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai padroni e a causa di ciò arrossivo di lei. Allora per tutta risposta mi disse: “ dove sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene da come sei ridotto”. A fronte del molto lavoro, spesso faticoso, che si fa per la famiglia, capita non solo di essere ringraziati, ma nemmeno di essere considerati. L’amore matrimoniale è come una lampada: continua a dare luce se l’olio bruciato viene ripristinato; altrimenti, bruciate le riserve, si spegne. Cosa può impedire che la freschezza dell’amore novello appassisca tra i solchi del quotidiano? Stare a contatto con l’amore divino è la risorsa decisiva per far si che l’amore umano sia alimentato, giorno dopo giorno, per sempre. Ma la grazia divina degli inizi è depositata nell’intimo dei due sposi: sta a ciascuno dei due fare in modo che essa possa sgorgare dal cuore dell’altro. E per questo basta talvolta un grazie, uno sguardo, una tenerezza.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Signore, la famiglia è fondata anche sul lavoro quotidiano; fa essa però, non soffochi opportunità e responsabilità verso la comunione e l’educazione.
Signore, fa che le famiglie vivano il lavoro come collaborazione al bene comune e non come opportunità per accaparrare o sfruttare.
Signore, il tram-tram quotidiano non faccia mai dimenticare Te, fonte dell’amore coniugale, che dai freschezza ad ogni gesto di attenzione e tenerezza.
Canto: Ti saluto o croce santa
XV stazione: Gesù risorge
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo
“Alcune donne delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. La famiglia è segno di speranza.
Quando educatori, operatori sociali, responsabili pastorali e comunità cristiane riflettono sulla situazione sociale ed ecclesiale, e ipotizzano un diverso futuro, arrivano tutti alla medesima conclusione: “Bisogna ripartire dalla famiglia”. Che lo sappiano o non lo sappiano, un po’ tutti sembrano rinnovare una fede inconfessata in essa. La famiglia è pur sempre destinataria di un progetto che le viene dall’alto. Qui sta la vera radice della speranza. Su di essa c’è una buona notizia, da annunciare con vigore, con fiducia, con la certezza indistruttibile di una parola che non è solo umana. Quando fu a tavola con loro prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le scritture?” e partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. È Dio infatti il primo a credere nella famiglia. Per questo l’ha voluta. Per questo l’ha rinnovata attraverso Gesù Cristo. Per questo è l’unica comunità, con la chiesa, chiamata ad attraversare ogni crisi per diventare sempre più capace di promuovere la vita in tutta la sua pienezza. Allora è possibile uscire dalla crisi, senza cedere alla rassegnazione; per riannunciare la buona notizia sulla famiglia: con la chiarezza del Vangelo, con l’amore della Chiesa madre, con il vigore della testimonianza.
Intenzioni di preghiera
Diciamo insieme: ascoltaci Signore
Per tutti noi, perché camminando alla luce della vita nuova di Cristo, ci sentiamo radicati e fondati in essa.
Per tutti noi, e per tutte le famiglie perché possiamo essere seminatori di speranza sempre, anche nelle situazioni di difficoltà o di crisi.
Per tutte le famiglie, perché sappiano imparare dal banchetto eucaristico lo stile della comunione e dell’annuncio.
Per tutti noi, perché possiamo annunciare la Buona Novella con la gioia del cuore che ci deriva dall’incontro col Risorto.
Canto: Ti saluto o croce santa